lunedì 14 aprile 2008

Le ragioni di una sconfitta

La sconfitta è dolorosa; avremo tempo per valutarne le conseguenze. Ora è importante capire le cause. Perché... La sconfitta riapre i giochi nel PD: è ormai ovvio che bisogna avere il coraggio di cambiare. Ma da dove bisogna cominciare? Perché il centrosinistra ha perso? Proviamo a a dirlo con un telegramma.
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"Mancanza di credibilità della classe dirigente del PD di fronte al suo elettorato".

Ma su cosa? Io dico:

"Poco senso della democrazia, delle istituzioni, della competenza, e della meritocrazia".

(NB: Di Pietro, infatti, ha vinto perché non ha promesso mance a tutti, ma infrastrutture, giustizia, legalità: beni pubblici indivisibili, uno Stato che funzioni). Se queste sono le cause, nel PD bisogna cambiare
- le regole interne che producono la sua classe dirigente (introdurre regole veramente democratiche e aperte ai cittadini, prevedere una riserva del 50% di candidature di alto profilo qualitativo, esterne al partito, no ai conflitti di interesse nel senso anche che chi sceglie i candidati non può candidare se stesso o i suoi prossimi collaboratori e parenti)
- la organizzazione interna, che produce i programmi e le sintesi politiche del PD (creare organismi stabili di "teste pensanti" che ruotano, e che progettano le riforme da offrire al paese, sotto tutti i profili, politico, tecnico, finanziario).
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Insomma, per me la credibilità si ottiene con la qualità. Che altro?

mercoledì 9 aprile 2008

"In Italia restano solo degli eroi che amano il paese"

"Gli altri vanno a Barcellona, in Inghilterra. Le Università straniere sono piene di italiani".

Questo ha detto Veltroni oggi a Porta a Porta, parlando dell'assenza di meritocrazia nel nostro paese. Inoltre, ha difeso la Costituzione ("la prima parte deve ispirare le eventuali riforme"). Ha detto a Mafia, camorra e 'drangheta: "non vogliamo i vostri voti, vogliamo distruggervi"; (in Forza Italia hanno risposto che considerano Mangano, condannato a 30 anni perMafia, "un eroe": un messaggio elettorale?). Ha promesso un nuovo modello culturale in RAI, di cui ha criticato la volgarità e i messaggi sbagliati sul piano dei valori. Ha promesso che nella Sanità la politica dovrà ritirarsi, limitandosi solo alla nomina di Ministro e Assessori, il resto solo concorsi trasparenti. Ha presentato un programma sociale avanzato ma non ostile al mercato. Infine, ha presentato un programma economico che il Sole 24 Ore ha definito l'unico con le coperture finanziarie (cioè, l'unico che non vende illusioni).

Berlusconi oggi ha attaccato i magistrati, il Presidente della Repubblica, il P.D. (che secondo lui si prepara a fare dei ... "brogli, come è nella sua tradizione"). Casini ha difeso il suo candidato al Senato, Cuffaro, recentemente condannato in primo grado per favoreggiamento alla Mafia. Bertinotti ha dichiarato che per risolvere i problemi sociali italiani bisogna partire da una forte critica al modello capitalistico. Ringrazio questi personaggi per ricordarci chi sono, e per rimotivarci al voto per il PD. A quelli che dicono che "Veltroni non è credibile", io dico: si vabbé, ma vuoi mettere?

giovedì 3 aprile 2008

Alitalia

Alitalia si trova stretta nella morsa di Berlusconi e dei sindacati.
Nel 2001-2006, grazie agli amministratori politicizzati, incapaci, e superpagati, del governo Berlusconi, una linea aerea da sempre in difficoltà (anche a causa della scarsa disciplina sul lavoro) è diventata una catastrofe. Oggi, l’opzione di mercato – incarnata dall'offerta di Air France – è stata sabotata da questi signori, che si sono dati reciprocamente sponda, e che ora accusano nientemeno che il governo (che - ricordiamolo - si era già accordato con Air France, la quale però ha preteso l'"ok" anche dei sindacati) di "aver gestito male" la vicenda. E ora che si fa?

Berlusconi ha posto la questione della italianità della linea aerea. Perché? A noi che ce ne importa? Secondo lui, solo una proprietà italiana garantirebbe collegamenti adeguati fra l’Italia e il resto del mondo. Evidentemente, Berlusconi non ha mai lavorato in condizioni di libero mercato, ma sempre in mercati protetti e condizionati dalla politica. Una linea aerea efficiente, che sta sul mercato con le sue gambe, vola là dove conviene, cioè dove c’è domanda di trasporto aereo. Per il mercato, stranieri e italiani sono uguali: vanno a caccia di profitti, organizzando il servizio migliore possibile. Se i residenti in Italia o i visitatori esprimeranno una domanda di trasporto aereo da e per l’Italia, la linea aerea sarà felice di soddisfarla. In realtà Berlusconi sta dicendo un’altra cosa: Alitalia deve continuare a volare in base a criteri politici e non economici: per soddisfare non le esigenze dei consumatori ma di particolari gruppi e territori protetti dalla politica. (Questa posizione va oltre il servizio sussidiato alle isole, che è previsto in maniera trasparente dalle leggi dello stato). Sotto sotto, sta anche pensando che una vacca da mungere come Alitalia non deve essere sottratta al controllo dei politici italiani. Anche a costo di continuare a perdere soldi a palate (paghiamo noi, anzi il debito pubblico).

I sindacati pongono il problema della organizzazione interna: continuano a proteggere lobbies di lavoratori che in questi decenni hanno fatto i loro solenni comodi; anche a costo di mandare sul lastrico altri lavoratori che non c’entrano niente e che sarebbero dispostissimi a lavorare nella nuova disciplina proposta da Air France. Tra l'altro, tutte le compagnie aeree internazionali negli ultimi 15 anni si sono fuse con altre compagnie (vedi KLM, che pure era assai più sana di Alitalia), è restata fuori solo la nostra povera compagnia di bandiera!

Questa difesa degli interessi particolari, anzi dei privilegi particolari, a spese dell’interesse generale, promosso dalla nostra politica, affossa l’Alitalia, simbolo di tutto il paese.

PS: Notizia di oggi: "Indianapolis-based carrier ATA Airlines canceled all flights, effective this morning, and filed for bankruptcy protection. ATA said its latest effort to remain solvent collapsed after it lost an important contract for its military charter business". Già: anche le line aeree falliscono, quando non sono efficienti, quando hanno costi troppo alti e clienti insoddisfatti del servizio. Da un giorno all’altro.