martedì 3 marzo 2009

7 Marzo: Il partito che vorrei


Il 7 Marzo a Roma, via S.Andrea delle Fratte 16, dalle 10 alle 17, gli "autoconvocati" del PD organizzano (noi con loro) una Assemblea Pubblica sul tema: "Il partito che vorrei: proposte per la partecipazione democratica nel PD".

Perché adesso, in questi tempi di crisi? Perché è importante?

La crisi economica sta investendo duramente metà della popolazione italiana (http://racconta.repubblica.it/mappa_licenziamenti_in_italia/risultatitotali.php). La gente chiederà una risposta concreta della politica. In campo, per ora, c’è solo quella di Berlusconi. Una risposta semi-autoritaria: controllo mediatico, decreti-legge, attacco ai delicati equilibri costituzionali e al principio della divisione dei poteri, controllo delle Autorità Indipendenti... Una risposta piuttosto corrotta: vedi il caso Mills, il Lodo Alfano, gli appalti ai parenti dei Ministri... Una risposta poco trasparente (dirigenza pubblica politicizzata), poco solidale (i soldi per i disoccupati non si trovano; per togliere l’ICI ai ricchi, sì), incompetente (Tremonti non è un economista perciò… disprezza gli economisti). Ma è pur sempre una risposta alla crisi. E’ la politica del fare, del giorno per giorno, senza una visione del futuro, tappa buchi… ma una politica.

L’alternativa? E’ quella di Obama. E’ la democrazia. Il primo giorno: Guantanamo chiusa, 150 decreti di Bush cancellati! La trasparenza di nuovo in primo piano, a garanzia della qualità di un governo per la gente - e non per gli interessi privati. Un team di economisti di alto livello. Una politica solidale (in Italia direbbero “demagogica”): stipendi dei manager limitati a 500.000$ l’anno; tasse sui ricchi per aiutare i disoccupati; ecc..

La democrazia è il più efficace dei metodi di governo per rispondere alle crisi. La democrazia crea qualità, merito, trasparenza, diritto, solidarietà, selezione e ricambio nella classe politica. La vera democrazia organizza le gerarchie della società in base alle competenze e alla vocazione di ciascuno, invece che in base alle cordate, alle mafie, e al criterio politico. Ma se qualcuno non mette in campo una alternativa democratica, per gli elettori l’alternativa non c'è.

La crisi del 2009-11 si affronterà con gli strumenti e i valori della democrazia, oppure cedendo quote di democrazia e di libertà al presunto “uomo forte” di turno.

Il “Partito Democratico” italiano dovrebbe logicamente seguire, come Obama, una linea di “restaurazione democratica”, con l’abolizione del criterio politico e la mobilitazione e valorizzazione delle migliori energie (anche intellettuali) del paese. La maggioranza degli italiani - e i suoi elettori in particolare - chiede questa politica, la invoca, la implora. Ma … come fai ad esprimere questa linea nel paese, se in casa tua, nel tuo partito, la democrazia la fai per finta? Anche per questo, gli elettori si sentono presi per i fondelli dal PD, e dicono: “Almeno Berlusconi non ci nasconde di essere una (simpatica) canaglia”, cioè da una sua risposta autentica, per quanto distorta, ai problemi e alle domande della gente.

Ecco perché il 7 Marzo noi diamo una prima risposta alla crisi e al declino del paese, alternativa a Berlusconi. La crisi ridefinirà – a partire dall’autunno prossimo - la democrazia italiana. Si aggraverà il regime partitocratrico (proposta Berlusconi), e con esso il declino e la gravità della crisi? Oppure i democratici metteranno in campo una proposta alternativa? Questa è la sfida. E' anche la nostra sfida.

Dicono che “stanno uccidendo il PD con l’ipocrisia”: l’assemblea del 7 Marzo avrà tanti difetti, ma non l’ipocrisia. Farà del bene al PD.