Sono di ritorno da una vacanza in Istria: terra punteggiata di belle cittadine "veneziane" con forti segni dell'impero romano (a Pola c'è un "Colosseo" più bello di quello di Roma). Il 25/8 sono intervenuto a Firenze alla Festa Nazionale del PD, partecipando a un dibattito sul riformismo. Il 29-31/8 sarò in Trentino per partecipare ad un Convegno sulla Costituzione, il 14-16/9 a Cortona per la scuola estiva del PD. Per il resto sarò a Roma a lavorare perché il PD vada quanto prima, se non ad un Congresso, quantomeno ad una "Conferenza Programmatica".
Intanto, mentre ero al mare, la crisi Georgiana si è avvitata.
Le questioni internazionali non interessano i nostri politici. E forse anche con ragione: tanto le nostre istituzioni non consentono di costruire e poi sostenere nel tempo proposte serie, profonde, innovative sulle questioni internazionali. In questo settore, noi siamo al traino di EUropa e USA.
Eppure nel mondo globalizzato, le interdipendenze fra nazioni aumentano. I fenomeni nascono in una parte del mondo e colpiscono (o favoriscono) un'altra parte del mondo. Un grande partito Democratico non può ignorarle.
Anche la piccola Georgia sta provocando una crisi mondiale. Secondo me i torti non sono solo dei russi. E comunque, purtroppo, Bush - dopo aver violato, facendosi addirittura beffe dell'ONU, la legalità internazionale in Iraq - si ritrova senza argomenti contro Putin. Quanto all'Europa, non doveva limitarsi a organizzare una tregua: doveva produrre una visione strategica, rivolgere precise richieste a Putin e alla Georia (accompagnate dalla minaccia di usare il suo soft power) per dare uno statuto speciale di grandissima autonomia all'Ossezia del Sud. Ormai, credo sia meglio tenere un profilo basso, e non seguire Bush sulla linea della rottura a tutto campo con la Russia. Si deve aspettare un eventuale "secondo colpo" di Putin per decidere che la Russia segue una linea imperialista: sulla Georgia, le ragioni di Putin sono troppo forti perché noi si possa decidere che la Russia ha fatto una aggressione imperialista. La mia conclusione è però un'altra: il PD deve schierarsi a favore della creazione degli Stati Uniti d'Europa nella campagna elettorale di primavera 2009.
Nel programma delle primarie sottolineavo i problemi della povertà globale, della proliferazione nucleare, della instabilità finanziaria globale, e dell'immigrazione. Domando: questi temi sono tutti ugualmente importanti? E quali altri temi internazionali meriterebbero di essere sollevati? Quali dovrebbero essere proposti nel convegno che stiamo organizzando?
8 commenti:
Di certo una cosa che potrebbe essere fattibile nel nostro piccolo sarebbe fare una corretta informazione cosa rarissima purtroppo. Non voglio parlare dell'approssimazione con cui molti della folta truppa di giornalisti a Pechino hanno parlato della Cina. Per altre aree, quanti capiscono in realtà della situazione tra Georgia e Russia? Pochi, anche tra quelli vicini alle stanze dei bottoni vista la sorpresa che ha generato un po' ovunque. E sempre per parlare di altri fronti caldi, ma quanti sapevano dei conflitti tra indù e cristiani in India, o delle tensioni in Tailandia? Forse potremmo considerare l'idea di aprire uno spazio informativo, aperto a esperti di tali aree, sarebbe già qualcosa.
Ed eccomi di nuovo qui tra di voi, dopo due settimane trascorse in una deliziosa isoletta greca, lontana dalla mia casa, e dalla routine quotidiana, ma moralmente partecipe dei problemi del nostro Paese e di quelli che - come tutti ben sanno - stanno scuotendo le coscienze di tutto il resto del mondo: la questione georgiana, le manifestazioni anti-governative in Thailandia e i conflitti tra i vari Stati. Durante il mio soggiorno estivo, ho avuto il tempo di riflettere sui buoni propositi dell'associazione, e sulla volontà di far qualcosa, e bene, affinchè le stesse buone intenzioni possano condurci a dei risultati reali e concreti. A tal proposito, è arrivato il momento di raccogliere le nostre forze, e coordinarci nel migliore dei modi affinchè la conferenza di ottobre sia decisiva per far conoscere - a tutti coloro che vi prenderanno parte - la validità del programma de "Il coraggio di cambiare", e l'impegno civico e morale dei membri che la compongono.
Un'ultima cosa:
PierGiorgio, i temi da lei proposti sono di estrema importanza, ma credo che sarebbe altrettanto interessante discutere di democrazia (si potrebbe invitare G. Sartori?! Ha scritto un testo, "La democrazia in trenta lezioni", recentemente edìto dalla Mondadori), di riforme legate principalmente al miglioramento del sistema universitario e della pubblica amministrazione. Aggiungerei la "vexata quaestio" della sicurezza e dell'immigrazione, sulle quali la destra, più che adottare soluzioni, o misure più adeguate, si limita a parlarne con la solita irritante demagogia.
Un caro saluto,
Silvia C.
Speriamo che a novembre qualcosa cambi nel mondo. Io ho paura di no e penso che Hillary avrebbe avuto più chances: contrariamente alla maggior parte di voi, tifavo per lei e non solo in quanto donna, ma è andata così.
Certo che la Russia ha le sue ragioni, accerchiata com’è da tutte le parti, l’ha riconosciuto persino Lamberto Dini!!
Non credo, in ogni modo, che la nostra povera italietta possa avere ruoli importanti in politica internazionale, anche per lo scarso credito di cui gode il nostro attuale governo: mafia spaghetti e Berlusconi, così ci vedono all’estero e non so dargli torto.
Penso che l’Europa sia la nostra unica ancora di salvezza, ma non so se i tempi per gli stati uniti d’Europa siano maturi.
Riguardo ai temi da affrontare durante il convegno , non mi allargherei troppo, non so , ma di quante cose pensiamo di poter parlare? Io non metterei troppa carne al fuoco, altrimenti rischiamo di non comunicare nulla di preciso.
Concordo con Silvia, parliamo di democrazia, di democrazia all'interno dei partiti. Primarie, preferenze, possibili strumenti di controllo sulla classe politica.
In fondo la nostra associazione è nata per un rinnovamento della politica in questo senso.
Anch'io sono per affrontare temi come le conseguenze sulla nostra società di un'immigrazione per nulla governata. E non mi riferisco al controllo dei flussi migratori, o al problema (pure importantissimo) della sicurezza, ma ai conflitti che nascono dallo scontro/incontro di culture diverse. Tema delicatissimo da cui credo dipenda gran parte del nostro futuro che si avvia verso la multiculturalità e che stiamo affrontando in modo superficiale o inesistente. Io sono per la tutela delle minoranze, ma ho molti timori.
Per esempio, ho il terrore dell’impatto che la concezione della donna prevalente nella cultura islamica (ma non solo in quella), avara di diritti nei confronti del genere femminile, potrà avere sulla vita delle donne occidentali, già messe male per conto proprio. Estremizzando e minimizzando direi Burka o nudità televisive, Bella lotta. o tutt’e due insieme?
Idem per il tema della mafia e della camorra che ha trovato terreno fertile a Roma in alcuni ambienti della comunità cinese del quartiere Esquilino per il controllo delle merci contraffatte e del settore immobiliare. Così Salvatore Giuliano è arrivato a Roma . Ed infine il tema dei bassi salari e della precarietà che è anche conseguenza della possibilità per i datori di lavoro di sfruttare a loro piacimento enormi masse di diseredati,disperati e clandestini
Non pensate che questi problemi vadano affrontati senza nascondere la testa sabbia e senza lasciare il campo alla destra, che li affronta in modo antidemocratico e demagogico?
l'Esquilino, come testimoniato da De Sica nel suo "ladri di biciclette", film del 1948 e quindi ben antecedente all'arrivo dei migranti cinesi e di altre nazionalità a Roma, era uno dei luoghi, negli ultimi anni della seconda guerra mondiale e nei primi del dopoguerra, in cui il mercato nero realizzava i propri traffici ed il riciclaggio di merci rubate (vedi la bicicletta che dà il titolo al film neorealista). Non è corretto, neanche storicamente, imputare infiltrazioni camorristiche alla migrazione degli ultimi anni ma anzi riprendere tali voci fa il gioco di certa destra che punta nella creazione del "nemico". E neanche si può dire lassista la politica adottata dalla precedente giunta per la zona in questione, visto che derogava la legge Bersani sulle licenze commerciali in modo più restrittivo rispetto allo spirito della legge stessa.
La migraziaone degli ultimi anni non sarà la causa, ma è pur sempre terreno fertile, per attirare e far moltiplicare mafia e camorra, così come lo è la mancanza di legalità.
Perchè non vogliamo affrontare i problemi reali? Mica significa essere contro gli immigrati parlare dei problemi che l'immigrazione produce. Secondo me è l'esatto contrario. Comunque immaginavo che mi avresti criticato
Bane bene... L'importante è che si discuta... anche delle questioni internazionali, per capire meglio come quello che succede lontano dalle ns frontiere ha impatto anche su di noi
Oggi la Russia ha annunciato che aprirà basi militari in Abkhazia e Ossezia del Sud. Questo è un fatto molto grave perché smentisce tutto quanto detto dalla Russia finora e rivela una volontà imperialista inaccettabile. Ora l'Europa deve alzare il tiro e cominciare a usare il suo soft power.
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