L'8 Luglio ore 18 a piazza Navona l'IDV organizza una manifestazione contro le "leggi ad personam". Serve a qualcosa? Bisogna andarci? Per dire cosa? A chi? Con quali toni?
Non credo molto a risultati pratici di questo tipo di manifestazioni e non farò sicuramente 300 km per venirci.
Fossi stato a Roma però probabilmente ci sarei andato, ma non per sfruttare occasioni di visibilità, per presentare una propria identità, o per dire qualcosa, o per pormi il problema di come dirla.
Semplicemente ci sarei andato per solidarietà, in silenzio, senza bandiere, senza distintivi, e senza volantini.
Semplicemente ci sarei andato per ringraziare IDV che esiste, per incoraggiarli a tener duro, visto che sono oramai l' ultimo baluardo di rappresentanza politica, a difesa del marcio che continua imperterrito ad avanzare.
E per aver avuto il coraggio di smarcarsi dal PD.
Se alle elezioni non si fossero presentati con il PD, avrebbero preso gli stessi voti della Lega.
Riflettete bene se non sia il caso di cambiar cavallo, IDV ha risorse, coraggio, coerenza, credibilità... quanto ai modi ed ai linguaggi a volte un pò rozzi, molto meglio sopportare quelli, piuttosto che godere dei modi e della retorica sopraffini di tanti altri, che poi invece a dispetto dei modi e del linguaggio forbito, agiscono senza scrupoli e senza alcun pudore.
Ci stiamo rendendo conto che oramai in questo Blog scriviamo solo in 4 ?
Andate in quello di IDV, basta un Post di un loro parlamentare e in 10 minuti ci sono gia decine di commenti.
Hai possibilità di comunicare direttamente con uno qualsiasi dei parlamentari, è il partito con il maggior numero di adesioni on-line..
...se poi il PD si ravvede.... la casa definitiva è quella, ma prima di strada ne dovrà fare ancora molta.
Beh, IO CI VADO! Mentre il Pd si lambicca il cervello se si debba o no partecipare, con ragionamenti alquanto bizantini, qui ci stanno scippando anche il principio (e sottolineo il principio, visto che è meglio tralasciare qualunque discorso sulla sua applicazione) dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sancito dall'art.3 della Costituzione.Lo vogliamo almeno difendere?! Ma sì continuiamo pure a dubitare, aspettiamo ottobre; invece per me è finito il tempo dell'attesa! Inoltre penso, da quello che si legge sui giornali e sui blog, che moltissimi aderenti al PD ci andranno, come è sacrosanto fare, anche a titolo personale, per pura protesta contro l'arroganza dei politici che ci governano e l'inconcludenza dell'opposizione. Per me è importante essere in tanti, dare corpo al malcontento, renderlo tangibile!! A questo serve andare ad una manifestazione!!Ricordate quella vechia canzoncina mi pare di Ivan della Mea che faceva così ???: Manifesto / manifesto/ manifesto per le strade/ Manifesto molto spesso/ anche in piccole contrade/ Manifesto / Manifesto / Meglio dir manifestavo /Io son diventato bravo e non manifesto più!! Sembra proprio scritta per Veltroni.
Carletto, ho letto il tuo commento, ti mando un grosso bacione!!! anche per quello che hai scritto sulla vergogna delle nostre ministrine, perchè io davvero ci tengo ad una politica in favore delle donne!!
Cara Isabella, ci vedremo alla manifestazione quindi. Per quanto riguarda la domanda posta da Piergiorgio non credo sia opportuno prendere una posizione come Associazione visto che siamo ancora in fase di strutturazione. Possiamo però distribuire la lettera ai soci.
o.k., era quello che pensavo, allora la riduco a una sola pagina e ne stampo un po' di copie, facciamolo tutti! Poi magari ti chiamo sul cell. se rimedio il tuo numero da Silvia o Piergiorgio. A presto, Isabella
Purtroppo nel PD c'e' una tale aria di svacco e una leadership talmente disastrosa che non riescono nemmeno a pensare di reagire all'attacco frontale di Berlusconi alle istituzioni e ai principi liberali stabiliti da almeno tre secoli in Occidente.
Ben venga l'iniziativa di Di Pietro che e' l'unico con una dignita' politica e morale nell'area di sinistra. La corte dei miracoli rabberciata da Veltroni appare, nei giorni migliori, semplicemente patetica.
Sono d'accordo che dal punto di vista pratico le manifestazioni non ottengono effetti tangibili ed immediati. Ma fare opposizione significa prima di tutto non rinunciare ad informare i cittadini e a dimostrare che non tutti sono acquiescenti, cercando di presentare in modo convincente i propri argomenti e le proprie idee.
Almeno nell'IDV delle idee ci sono e vengono propugnate, nel PD l'unica idea prodotta finora e' stata nientemeno che "IL DIALOGO". E la GRANDE MANIFESTAZIONE? Rimandata in autunno, al ritorno da Capalbio. Chissa' forse Uolter (da grande esperto di comuncazione quale si picca di essere) pensa che con l'abbronzatura verra' meglio in TV.
9 - 10 luglio - dalle ore 15.00 alle 21.00, Hotel Ergife, Roma L'Assemblea Regionale è convocata per mercoledì 9 e giovedì 10 luglio presso l' Hotel Ergife in via Aurelia 619 - Roma. L'Assemblea si svolgerà entrambi i giorni dalle ore 15 alle ore 21. Le urne per l'elezione del Segretario/a saranno aperte dalle ore 17 alle ore 21 del giovedì 10 (salvo modifiche stabilite dall'Assemblea).
Come arrivare: potete visitare la pagina dell'Hotel dove ci sono indicazioni stradali cliccando sul seguente link http://www.ergifepalacehotel.com/dove-siamo.html
Per maggiori informazioni contattare il PD LAZIO 06-518622 oppure scrivere a info@pdlazio.it
Purtroppo Uolter non aveva proprio tutti i torti?!? A giudicare dalle reazioni sulla stampa...
Gli attacchi al papa (che c'entravano?) hanno alienato la simpatia del ceto moderato in cui si cerca di sfondare sul piano elettorale, accreditando l'equazione "girotondi = estremisti".
Anche gli attacchi al Presidente della Repubblica (pur legittimi, perché ben motivati da Grillo: trovo incomprensibili i toni scandalizzati di molti commenti:mpare che non si può più criticare il Capo dello Stato) contribuiscono a dare l'idea di attacchi a tutte le istituioni, invece che del tentativo di una loro difesa.
Infine gli attacchi alla Carfagna sono andati oltre il segno, al punto di scadere nella calunnia, e quindi passare dalla parte del torto: infatti non è ancora per nulla provato che abbia avuto il Ministero in cambio di favori sessuali, mentre ci si poteva semplicemente chiedere a che titolo e per quali competenze era diventata Ministro.
Dispiace tutto questo, perché ovviamente viene utilizzato per oscurare la parte valida della protesta. Forse era giusto, andando alla manifestazione, chiedersi: per dire cosa, come, e a chi.
Io ieri c'ero. Ho apprezzato moltissimo il discorso pronunciato da Di Pietro, ma al contempo sono rimista colpita - e non positivamente - dalle offese verbali mosse da alcuni "noti" che hanno preso parte alla manifestazione nei confronti del Capo dello Stato e del Papa. Sono dell'idea che nella vita è sempre un bene dire ciò che si pensa, ma è un male se lo si dice con parole feroci, volgari, e soprattutto prive di fondamento. Si è esagerato troppo. Occorre tenere a mente che prima del Papa, del Presidente, del Ministro, c'è l'uomo (o la donna che sia). E credo che anche il più cattivo essere umano su questa Terra non meriterebbe mai una dose così alta di veleno verbale da far avvelenare soprattutto il cuore di chi lo sostiene (i suoi cari, la sua famiglia, e nel caso del Papa, tutti noi). Il Governo attuale sta distruggendo ogni valore, ogni principio di giustizia e di democrazia, è vero; ma non c'è nulla che possa giustificare la mancanza di rispetto e l'invettiva verso il prossimo. Silvia C.
Purtroppo devo dire che mi sembra gravissimo attaccare come stanno facendo la stampa , tutti i media e soprattutto il PD una manifestazione come quella di martedì. Il clima era sereno e nonostante la piazza fosse gremita di persone, al punto che non si riusciva a camminare, non c’è stato nessun incidente. C’era tanta gente, normale, tranquilla, intere famiglie, persone anziane preoccupate dell’andazzo politico. La parte migliore del paese, c’era anche gente venuta da fuori Roma. Adesso, stanno parlando di insulti al Presidente Napolitano, ma quali? Per le cose che sono state dette da Travaglio, non ho nulla da eccepire: riferendosi al lodo controverso ha detto solo queste parole (me le ricordo più o meno così): “Napolitano firma, lui firma tutto… Ma ve l’immaginate voi Napolitano che firma una legge in virtù della quale anche lui si pone al di sopra della legge?”. Le sottoscrivo in pieno, nei contenuti e nell’ironia dei toni. Grillo non l’ho sentito, non lo posso soffrire e sono andata via insieme a Silvia quando ha iniziato a parlare lui. Così non ho ascoltato neppure la Guzzanti. Però voglio affermare un paio di cose. Per quanto riguarda Napolitano , al di là di tutta la stima che merita, personalmente ritengo che non sia poi così inutile o sbagliato FARGLI SAPERE CHE CI ASPETTIAMO DA LUI CHE NON FIRMI LEGGI INCOSTITUZIONALI. Poi anche Grillo – da quello che ho sentito su internet - non mi sembra che l’abbia insultato, ha detto solo che dormiva e altre cosette, che, poi, gravissime non mi sembrano. Per quanto riguarda la Guzzanti, lo so c’è andata giù pesante, davvero troppo, però io sento il dovere di ringraziarla per il coraggio che ha avuto nel DENUNCIARE LO SFREGIO perpetrato nei confronti dell’Italia, delle istituzioni, di tutte noi donne attribuendo le pari opportunità ad un’ex subrette, con un calendario sexy intitolato “ I 7 peccati capitali” che gira in tutto il web (per chi non l’avesse visto e avesse ancora qualche dubbio : www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/mara-carfagna/1.html). Poi, della sua vita sessuale e tantomeno di quella del premier non me ne può fregare di meno. Occorre però urlare a gran voce che gli italiani non sono disposti ad accettare la RIDUZIONE DELLA VITA POLITICA A INTERESSI PRIVATI E TANTOMENO A FATTI INTIMISSIMI. Del resto come ha giustamente detto di Pietro il linguaggio dei comici è per forza di cose diverso da quello dei politici. Aggiungo io non confondiamo i piani. Le caratteristiche della satira e della cultura comica popolare (generi importantissimi perché dotati di una fortissima carica liberatoria e di grande significato antropologico) consistono nel rovesciamento di gerarchie e valori stabiliti a livello politico, sociale e lessicale, che viene attuato esattamente con l’utilizzo di termini osceni, scurrili, scatologici . Scusate l’excursus critico-letterario, ma tutto questo per dire: non si possono invitare dei comici e pretendere correttezza formale. Se c’è stato un errore degli organizzatori , forse è stato solo questo. La verità è che il gruppo dirigente del PD non aspettava altro che l’occasione per troncare con Di Pietro, così si usano le scurrilità dette da una comica coraggiosa per gettare fango su una manifestazione civilissima e più che necessaria e per rompere un’alleanza che avrebbe, forse, potuto salvare questa specie di partito dalla sua profonda inettitudine. Piddì significa per me P.D.I. ( Partito Degli Inetti). Non so se avrò il coraggio di votarlo ancora.
Al di là di ogni considerazione politica, devo purtroppo confermare per mia esperienza diretta che "La Repubblica" segue sotto sotto una politica militarmente filo-veltroniana, che ai lettori viene celata. Poiché in questa fase c'èra una forte tensione e rivalità fra IDV e Veltroni, il giornale ha accompagnato Veltroni nel suo abile e veloce approfittare fino in fondo dello scivolone di (Guzzanti-Grillo e quindi di) Di Pietro, per schiacciare Idv sui "girotondi" e questi ultimi su una immagine di "estremismo".
Purtroppo in Italia i problemi dell'informazione non sono solo le TV di berlusconi; La Repubblica ha un quasi monopolio nel dibattito politico di sinistra: e lo usa fino in fondo per manipolare la realtà. Queste cordate politico-economiche-mediatiche impediscono sia una piena e libera informazione sia l'emergere di novità, di outsiders, di concorrenza nel sistema politico (e + in generale nel sistema di potere) italiano.
Sono un pò sconcertato, dai 2 interventi di Piergiorgio sul Day After:
Quello delle 6:32 mostra una certa sudditanza psicologica nei confronti di oulter, stigmatizzando la manifestazione e prendendone le distanze.
Quello delle 8:13 in parte contraddice il primo riportandoci alla questione dell' informazione pilotata.
Primo: come ha detto Isabella non confondiamo i comici coi politici, e non gettiamo ombre su IDV
Secondo: le indormazioni su IDV si leggono su http://italiadeivalori.antoniodipietro.com:80/articoli/politica/sequestro_di_funzioni_parlamen.php
Non su la Repubblica, il Tg1 o il Tg5 e compagnia bella.
Su tale pagina ci sono anche i video degli interventi "controversi", ognuno giudichi da se.
Non mi risulta che Grillo, Guzzanti, Travaglio, ecc. siano dirigenti di IDV.
...ma se hanno chiesto di parlare, avrebbero dovuto censurarli? probabilmente nel PD l' avrebbero fatto, ma la democrazia è altra cosa.
Non confondiamo quindi le cose, e lasciamo perdere i giornali e i telegiornali.
Io stò attuando da molto tempo lo sciopero dell' informazione pilotata: ovvero attingere solo ai siti internet istituzionali e a quelli dei partiti. Ed ascoltare solo ed esclusivamente dalle vive voci dei protagonisti.
Lascia perdere uolter, caro piergiorgio, secondo la mia proposta di legge che ti ho inviato, ed alla quale non hai ancora risposto, il tuo uolter sarebbe già in pensione, a fare il militante di base.
Concludo riportando una corrispondenza diretta con il nostro Antonio Di Pietro: a seguito della mia una mail di apprezzamento a lui indirizzata, a proposito del suo intervemto in parlamento in occasione dell' interrogazione parlamentare di IDV sulle Intercettazioni, ascoltata in diretta radiofonica su GRPR, ho ricevuto una mail di ringraziamento da parte dello stesso Di Pietro.
Ho subito colto l' occasione per "rilanciare"... (così chiarisco amche con voi anche la mia posizione)
Questo il testo della mail che glio ho inviato ieri: =============================== Comprendo perfettamente che per uno come Lei è umanamente impossibile entrare nel merito delle singole mail e delle singole proposte dei tanti interlocutori che le scrivono.
Rimango tuttavia un inguaribile ottimista, rispetto al fatto che lei possa leggere e rispondermi punto per punto e quindi pongo alcune questioni specifiche:
1) i suoi capigruppo non mi hanno ancora risposto riguardo alla mia proposta "ERODERE LA CASTA" ovvero introduzione di una anzianità di servizio, e messa a riposo per politici di luongo corso, norma per il "ricambio" fisiologico della classe dirigente, e per evitare di avere tanti Andreotti in Parlamento per 60 anni. riporto qui la mia bozza di proposta di legge, in un unico semplice articolo: Non può più ricoprire alcun incarico di partito, ne politico nella pubblica amministrazione, chi ha ricoperto già in passato cariche o incarichi politici, per la durata complessiva di 25 anni. Dopo quel limite si può solo tornare a fare militanza di base, si è ineleggibili, e non si possono assumero incarichi politici nella PA. Nel computo dei 25 anni, vengono inclusi le cariche elettive (dal parlamentare al consigliere di circoscrizione, comunale, provinciale, regionale, e sue emanazoni come comunita montane, ambiti territoriali, consorzi di bonifica, ecc.) e nominative in caso di partecipazione non elettiva (assessori, sottosegretari, consulenti, vice-ministri, portaborse, ecc.) Se poi gli anni non sono 25 ma 30 poco male, il concetto che deve passare è che l' appartenenza alla casta non è a vita, e che deve essere fisiologico il ricambio, come avviene in tutte le attività umane. A quel punto ci sarà automaticamente spazio anche per le persone competenti e qualificate della societa civile, e la casta comincerà ad erodersi da sola.
2) Sono rammaricato, perchè per questa legislatura, non posso annoverarmi fra i suoi elettori, a causa del vostro accordo/coinvolgimento elettorale con il PD, partito totalmente "non credibile" e "non compatibile" con quanto IDV sta sostenendo, come poi si è chiaramente visto dopo le elezioni. Senza tale accordo elettorale Idv avrebbe avuto conferma del mio voto già espresso in suo favore nel 2006, ed assieme al mio IDV avrebbe raccolto quello di una parte importante dei quasi 12.000.000 di elettori che come me si sono astenuti (non-votanti, bianche, nulle) alle ultime elezioni.
3) Ho paura che la campagna ostile di disinformazione, che sta scatenando nei tuoi confronti il PDL, con l' acquiescenza del PD, coinvolto anche lui fino al collo con i poteri forti, ed altra faccia della stessa medaglia, possa distorcere e squalificare la tua meritoria ed ammirevole azione... mi permetto quindi di suggerire di evitare azioni o discorsi un po troppo "sopra le righe" che prestino il destro a campagne di aggressione dei mass-media nei tuoi confronti, come in passato avveniva nei confronti di Bossi e Bertinotti, grilli parlanti da schiacciare e da sputtanare presso la pubblica opinione. Molto meglio il "fare" silenzioso, competente e intelligente: un tecnico della legge come Lei, sicuramente riesce ad agire con molta più scaltrezza, facendo passare provvedimenti semplici, incisivi ed efficaci, e non eclatanti riforme che generano ogni volta un vespaio. Della serie la PA ha bisogno degli strumenti per lavorare, non di una riforma generale che rivoluziona tutto ogni volta che cambia un governo.
Cordiali saluti e vivi incoraggiamenti. ======================
Questo è il teesto della lettera che ho inviato a Repubblica
Caro direttore,
gli errori di Piazza Navona, e la successiva valanga di critiche hanno chiuso i “girotondi” e l’IDV nell’angolo dell’“estremismo” massimalista. Lei stesso ha criticato il “crescendo da corrida… che mescola accuse a Napoletano e al PD… la denuncia antipolitica grillina che [li] vuole tutti uguali… e tutti insieme… un “comitati d’affari”.
In questa fase di evidente difficoltà dell’IDV, mi sia consentito - controcorrente - di riconoscere loro qualche ragione. Non è forse vero che sempre, dove va in crisi la democrazia, i democratici sono i primi responsabili – gli “altri” semplicemente ne approfittano?
Il dialogo fra PD e governo non è mai decollato, ed è stato “pagato” dal P.D. nei sondaggi. Non credo che il problema fosse il dialogo in se, o i toni civili usati da Veltroni: questo è il bagaglio tipico di ogni “Uomo di Pace”. Il problema è che per dialogare ci vuole una identità: e il PD non ha dimostrato di averla, sul terreno della democrazia. In queste condizioni, il dialogo istituzionale scade a trattativa su qualche posto in RAI o nelle Commissioni Parlamentari.
Dopo aver denunciato nel 2007 la “crisi democratica” in atto, Veltroni è rimasto ancorato alle (tre) minime proposte avanzate durante le “primarie”. La prima - riguarda la “messa in sicurezza della nostra Costituzione - è: alzare il quorum per le modifiche al Titolo I della Costituzione: ma il Titolo I contiene i principi fondanti della nostra repubblica che la Corte Costituzionale ha dichiarato “immodificabili”! La seconda – monocameralismo e modifica dei regolamenti parlamentari per accrescere i poteri di decisione del governo - va bene per la governabilità, ma non è certo una risposta alla crisi dell’autonomia del Parlamento rispetto all’esecutivo (Dahrendorf), aggravatasi nel 2006 con la soppressione del voto di preferenza. La terza è il ritorno al sistema elettorale maggioritario senza contrappesi, che tanta instabilità democratica ha generato nel 1994-2006. Con questo povero bagaglio, il PD non è in grado di incalzare Berlusconi sulle istituzioni.
Per esempio. Sulla messa in sicurezza della Costituzione, il PD potrebbe proporre al centrodestra di alzare i quorum per le modifiche di tutta la Costituzione (soprattutto se nel 2009 si torna al maggioritario). Potrebbe proporre di sanare la svista del Costituente che impedisce alla Corte Costituzionale di valutare l’ammissibilità dei referendum costituzionali. Per aggiornare la Costituzione, il PD potrebbe proporre una norma sull’indipendenza delle Autorità Garanti. Per attuare la Costituzione, il PD potrebbe incalzare il centrodestra sull’Art.49 (primarie; democrazia nei partiti), sull’Art.97 (terzietà della P.A., carriere in base al merito; accesso tramite concorsi regolari), sull’autonomia della RAI dalla politica. Persino: incentivare i grandi giornali ad accogliere più contributi “esterni” (sull’esempio anglosassone). A protezione dei diritti civili, dopo le sentenze sui pestaggi del G8 di Genova, potrebbe proporre il numero identificativo sul casco dei poliziotti, il divieto di impedire riprese e foto. E tralascio le questioni relative all’indipendenza della magistratura, alla democrazia interna del PD, al rapporto fra politica e amministrazione.
Non sarà che il declino italiano c’entra qualcosa con la crisi democratica e la cattiva governance? E allora, caro direttore, se crede sottolinei pure le differenze fra Berlusconi e i “nostri”. Ma lasci a me reagire in maniera diversa. Anche se sono in politica da meno di un anno, come membro del partito democratico chiedo scusa a tutti gli italiani per tutte le volte che il mio partito non ha difeso la democrazia, non ha provato a ripararla, non si è sforzato di attuare o proteggere la Costituzione, di ampliare la libertà di ciascuno.
PierGiorgio Gawronski Membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico
Piergiorgio, condivido la tua lettera a Mauro sulle responsabilità del PDI (scusate ormai lo chiamo così: I come Inetto) , anche se i miei toni sono molto meno moderati tuo, io non riesco proprio a contenermi! Di oggi la notizia dell’ennesimo scandalo, dell’ennesimo abuso di cui la classe politica, stavolta con l'aggravante che è pure di sinistra, si rende colpevole. Ma di chi ci possiamo fidare? Adesso Veltroni invece di affrontare i nodi politici interni al PDI - più che irrisolti, negati a priori - punta sul problema dei salari. Il che è giusto, ma... scusate, a me non sembra che una cosa escluda l’altra. Non è che se si affrontano i problemi interni al partito (se così si può definire), se si fa autocritica, se si cercano soluzioni e un' identità, non sia possibile occuparsi di salari, inflazione, sicurezza etc etc. etc. .. Sarà..., ma questa mossa mi sa tanto di diversivo per non affrontare il vuoto pneumatico del PDI. Ancora una volta un espediente comunicativo. E basta co’ ‘sta retorica vuota!! Intanto le correnti interne (negarle non serve a niente perchè ci sono!!) e le iniziative divergenti si moltiplicano, D’Alema fa i sui bravi seminari e così via. Contento lui!
Oggi è 14 luglio, scusate, so che non c'entra molto , ma io, ogni anno sento il dovere di commemorare questa data, sin da quando, ancora bambina (forse un po’strana per la mia età), mi innamorai, e letteralmente, del pensiero illuminista. Poi ho letto, studiato, apprezzato altre cose, ma il mio interesse, la mia passione per la politica sono dovuti a questo mio primo amore. Ma avete mai pensato quanto attuali e necessari siano ancora oggi i principi della rivoluzione francese? Libertà, uguaglianza, fraternità. E Voltaire e la tolleranza, e Montesquieu e la separazione dei poteri (che oggi dà tanto fastidio a qualcuno, anche se è alla base di ogni possibile democrazia), etc. etc., dove li mettiamo? Mutatis mutandis c’è ancora bisogno bisogno di loro. Duecento e passa anni dopo. Sappiamo come reagirono i francesi nel 1789. Ma noi ora che dobbiamo fare? Noi che chances abbiamo oggi? Oggi che l’uguaglianza (rispetto alle opportunità e davanti alla legge) pare non vada più di moda in questo paese, oggi che la fraternità, che ora chiamiamo solidarietà, si sta pericolosamente allontanando, ora che la libertà di espressione viene messa sotto i piedi, denigrando i pochi superstiti che ancora si sforzano di dire la verità. Perché oggi, in Italia, non viene censurato chi si rende colpevole di enormi soprusi, ma coloro che ne denunciano le malefatte, confondendo – artatamente - la legalità e la giustizia con il giustizialismo.
Per me, il 14 luglio, rappresenta il ricordo di una giornata indimenticabile: la mia laurea! A due anni da quel giorno, sono successe molte cose importanti nella mia vita: la vincita del concorso di dottorato, il mio cagnolino, e infine il nascente impegno politico insieme a PierGiorgio. Quest'ultima esperienza mi ha permesso di guardare alla realtà in modo diverso; mi ha resa più forte nei confronti di chi è sempre pronto ad abbatterti, decostruendo - senza scrupolo alcuno - ogni tua iniziativa, ogni tuo progetto, ogni tuo desiderio, che il più delle volte resta chiuso in un cassetto. Gli ideali che ricordava Isabella - di cui stimo acume e sensibilità intellettuale - dovrebbero costituire gli unici presupposti su cui fondare una società vera, libera, in cui la "vox populi" non resti semplicemente una definizione stampata sulle pagine di un qualsivòglia vocabolario di latino, ma la forza creatrice del pensiero di ogni singolo individuo, senza distinzioni nè di ceto sociale, razza, o religione. Non so voi, ma io sono sempre più arrabbiata, delusa; il Governo propone leggi assurde, il Ministro dell'economia - definito "mani di forbici" - non fa altro che tagliare gli stipendi di noi comuni mortali, dimenticandosi di alleggerire i portafogli dei parlamentari. Le Università e le scuole, a causa dell'incompetenza degli "addetti ai lavori", sono costrette a vedersi ridurre fondi per la ricerca e personale docente. Ma insomma, è una vergogna! Di Pietro&Co fanno bene a manifestare, ma non so fino a che punto le parole, i manifesti, e la satira pungente contro la politica attuale possano risolvere realmente la situazione. Servirebbe un miracolo, oppure la caduta "libera" del Governo. O forse l'unione di tutti noi, consapevoli che - sebbene a piccoli passi - la storia, le idee, gli uomini cambiano (e non sempre nel peggiore dei modi). In questo giorno, voglio pensare positivo, e augurare a me, a PierGiorgio, a Isabella, a tutti coloro che stanno spendendo le proprie energie per l'associazione, un buon 14 luglio, un giorno che anche in Italia acquista un sapore squisitamente francese. VIVE l'Italia, e chi ha il coraggio di cambiare! Silvia C.
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19 commenti:
Non credo molto a risultati pratici di questo tipo di manifestazioni e non farò sicuramente 300 km per venirci.
Fossi stato a Roma però probabilmente ci sarei andato, ma non per sfruttare occasioni di visibilità, per presentare una propria identità, o per dire qualcosa, o per pormi il problema di come dirla.
Semplicemente ci sarei andato per solidarietà, in silenzio, senza bandiere, senza distintivi, e senza volantini.
Semplicemente ci sarei andato per ringraziare IDV che esiste, per incoraggiarli a tener duro, visto che sono oramai l' ultimo baluardo di rappresentanza politica, a difesa del marcio che continua imperterrito ad avanzare.
E per aver avuto il coraggio di smarcarsi dal PD.
Se alle elezioni non si fossero presentati con il PD, avrebbero preso gli stessi voti della Lega.
Riflettete bene se non sia il caso di cambiar cavallo, IDV ha risorse, coraggio, coerenza, credibilità... quanto ai modi ed ai linguaggi a volte un pò rozzi, molto meglio sopportare quelli, piuttosto che godere dei modi e della retorica sopraffini di tanti altri, che poi invece a dispetto dei modi e del linguaggio forbito, agiscono senza scrupoli e senza alcun pudore.
Ci stiamo rendendo conto che oramai in questo Blog scriviamo solo in 4 ?
Andate in quello di IDV, basta un Post di un loro parlamentare e in 10 minuti ci sono gia decine di commenti.
Hai possibilità di comunicare direttamente con uno qualsiasi dei parlamentari, è il partito con il maggior numero di adesioni on-line..
...se poi il PD si ravvede.... la casa definitiva è quella, ma prima di strada ne dovrà fare ancora molta.
La nascita di una corrente liberale nel PD: annunciata nell'ultimo intervento di Enzo Bianco
http://www.radioradicale.it/scheda/248413/innovazione-per-la-societa-aperta
Questo è la mia posizione :
http://pdobama.ning.com/forum/topic/show?id=2003916%3ATopic%3A57534
Beh, IO CI VADO! Mentre il Pd si lambicca il cervello se si debba o no partecipare, con ragionamenti alquanto bizantini, qui ci stanno scippando anche il principio (e sottolineo il principio, visto che è meglio tralasciare qualunque discorso sulla sua applicazione) dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sancito dall'art.3 della Costituzione.Lo vogliamo almeno difendere?!
Ma sì continuiamo pure a dubitare, aspettiamo ottobre; invece per me è finito il tempo dell'attesa! Inoltre penso, da quello che si legge sui giornali e sui blog, che moltissimi aderenti al PD ci andranno, come è sacrosanto fare, anche a titolo personale, per pura protesta contro l'arroganza dei politici che ci governano e l'inconcludenza dell'opposizione. Per me è importante essere in tanti, dare corpo al malcontento, renderlo tangibile!! A questo serve andare ad una manifestazione!!Ricordate quella vechia canzoncina mi pare di Ivan della Mea che faceva così ???: Manifesto / manifesto/ manifesto per le strade/ Manifesto molto spesso/ anche in piccole contrade/ Manifesto / Manifesto / Meglio dir manifestavo /Io son diventato bravo e non manifesto più!! Sembra proprio scritta per Veltroni.
Carletto, ho letto il tuo commento, ti mando un grosso bacione!!! anche per quello che hai scritto sulla vergogna delle nostre ministrine, perchè io davvero ci tengo ad una politica in favore delle donne!!
Cara Isabella, ci vedremo alla manifestazione quindi. Per quanto riguarda la domanda posta da Piergiorgio non credo sia opportuno prendere una posizione come Associazione visto che siamo ancora in fase di strutturazione. Possiamo però distribuire la lettera ai soci.
A presto
Carlo
o.k., era quello che pensavo, allora la riduco a una sola pagina e ne stampo un po' di copie, facciamolo tutti! Poi magari ti chiamo sul cell. se rimedio il tuo numero da Silvia o Piergiorgio. A presto, Isabella
Purtroppo nel PD c'e' una tale aria di svacco e una leadership talmente disastrosa che non riescono nemmeno a pensare di reagire all'attacco frontale di Berlusconi alle istituzioni e ai principi liberali stabiliti da almeno tre secoli in Occidente.
Ben venga l'iniziativa di Di Pietro che e' l'unico con una dignita' politica e morale nell'area di sinistra.
La corte dei miracoli rabberciata da Veltroni appare, nei giorni migliori, semplicemente patetica.
Sono d'accordo che dal punto di vista pratico le manifestazioni non ottengono effetti tangibili ed immediati. Ma fare opposizione significa prima di tutto non rinunciare ad informare i cittadini e a dimostrare che non tutti sono acquiescenti, cercando di presentare in modo convincente i propri argomenti e le proprie idee.
Almeno nell'IDV delle idee ci sono e vengono propugnate, nel PD l'unica idea prodotta finora e' stata nientemeno che "IL DIALOGO". E la GRANDE MANIFESTAZIONE? Rimandata in autunno, al ritorno da Capalbio. Chissa' forse Uolter (da grande esperto di comuncazione quale si picca di essere) pensa che con l'abbronzatura verra' meglio in TV.
No comment. Carlo
Assemblea regionale del PD Lazio
9 - 10 luglio - dalle ore 15.00 alle 21.00, Hotel Ergife, Roma
L'Assemblea Regionale è convocata per mercoledì 9 e giovedì 10 luglio presso l' Hotel Ergife in via Aurelia 619 - Roma.
L'Assemblea si svolgerà entrambi i giorni dalle ore 15 alle ore 21. Le urne per l'elezione del Segretario/a saranno aperte dalle ore 17 alle ore 21 del giovedì 10 (salvo modifiche stabilite dall'Assemblea).
Come arrivare: potete visitare la pagina dell'Hotel dove ci sono indicazioni stradali cliccando sul seguente link http://www.ergifepalacehotel.com/dove-siamo.html
Per maggiori informazioni contattare il PD LAZIO 06-518622
oppure scrivere a info@pdlazio.it
DAY AFTER
Purtroppo Uolter non aveva proprio tutti i torti?!? A giudicare dalle reazioni sulla stampa...
Gli attacchi al papa (che c'entravano?) hanno alienato la simpatia del ceto moderato in cui si cerca di sfondare sul piano elettorale, accreditando l'equazione "girotondi = estremisti".
Anche gli attacchi al Presidente della Repubblica (pur legittimi, perché ben motivati da Grillo: trovo incomprensibili i toni scandalizzati di molti commenti:mpare che non si può più criticare il Capo dello Stato) contribuiscono a dare l'idea di attacchi a tutte le istituioni, invece che del tentativo di una loro difesa.
Infine gli attacchi alla Carfagna sono andati oltre il segno, al punto di scadere nella calunnia, e quindi passare dalla parte del torto: infatti non è ancora per nulla provato che abbia avuto il Ministero in cambio di favori sessuali, mentre ci si poteva semplicemente chiedere a che titolo e per quali competenze era diventata Ministro.
Dispiace tutto questo, perché ovviamente viene utilizzato per oscurare la parte valida della protesta. Forse era giusto, andando alla manifestazione, chiedersi: per dire cosa, come, e a chi.
Io ieri c'ero.
Ho apprezzato moltissimo il discorso pronunciato da Di Pietro, ma al contempo sono rimista colpita - e non positivamente - dalle offese verbali mosse da alcuni "noti" che hanno preso parte alla manifestazione nei confronti del Capo dello Stato e del Papa.
Sono dell'idea che nella vita è sempre un bene dire ciò che si pensa, ma è un male se lo si dice con parole feroci, volgari, e soprattutto prive di fondamento. Si è esagerato troppo. Occorre tenere a mente che prima del Papa, del Presidente, del Ministro, c'è l'uomo (o la donna che sia). E credo che anche il più cattivo essere umano su questa Terra non meriterebbe mai una dose così alta di veleno verbale da far avvelenare soprattutto il cuore di chi lo sostiene (i suoi cari, la sua famiglia, e nel caso del Papa, tutti noi). Il Governo attuale sta distruggendo ogni valore, ogni principio di giustizia e di democrazia, è vero; ma non c'è nulla che possa giustificare la mancanza di rispetto e l'invettiva verso il prossimo.
Silvia C.
Purtroppo devo dire che mi sembra gravissimo attaccare come stanno facendo la stampa , tutti i media e soprattutto il PD una manifestazione come quella di martedì. Il clima era sereno e nonostante la piazza fosse gremita di persone, al punto che non si riusciva a camminare, non c’è stato nessun incidente. C’era tanta gente, normale, tranquilla, intere famiglie, persone anziane preoccupate dell’andazzo politico. La parte migliore del paese, c’era anche gente venuta da fuori Roma.
Adesso, stanno parlando di insulti al Presidente Napolitano, ma quali?
Per le cose che sono state dette da Travaglio, non ho nulla da eccepire: riferendosi al lodo controverso ha detto solo queste parole (me le ricordo più o meno così): “Napolitano firma, lui firma tutto… Ma ve l’immaginate voi Napolitano che firma una legge in virtù della quale anche lui si pone al di sopra della legge?”. Le sottoscrivo in pieno, nei contenuti e nell’ironia dei toni.
Grillo non l’ho sentito, non lo posso soffrire e sono andata via insieme a Silvia quando ha iniziato a parlare lui. Così non ho ascoltato neppure la Guzzanti.
Però voglio affermare un paio di cose. Per quanto riguarda Napolitano , al di là di tutta la stima che merita, personalmente ritengo che non sia poi così inutile o sbagliato FARGLI SAPERE CHE CI ASPETTIAMO DA LUI CHE NON FIRMI LEGGI INCOSTITUZIONALI. Poi anche Grillo – da quello che ho sentito su internet - non mi sembra che l’abbia insultato, ha detto solo che dormiva e altre cosette, che, poi, gravissime non mi sembrano.
Per quanto riguarda la Guzzanti, lo so c’è andata giù pesante, davvero troppo, però io sento il dovere di ringraziarla per il coraggio che ha avuto nel DENUNCIARE LO SFREGIO perpetrato nei confronti dell’Italia, delle istituzioni, di tutte noi donne attribuendo le pari opportunità ad un’ex subrette, con un calendario sexy intitolato “ I 7 peccati capitali” che gira in tutto il web (per chi non l’avesse visto e avesse ancora qualche dubbio : www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/mara-carfagna/1.html). Poi, della sua vita sessuale e tantomeno di quella del premier non me ne può fregare di meno. Occorre però urlare a gran voce che gli italiani non sono disposti ad accettare la RIDUZIONE DELLA VITA POLITICA A INTERESSI PRIVATI E TANTOMENO A FATTI INTIMISSIMI.
Del resto come ha giustamente detto di Pietro il linguaggio dei comici è per forza di cose diverso da quello dei politici. Aggiungo io non confondiamo i piani. Le caratteristiche della satira e della cultura comica popolare (generi importantissimi perché dotati di una fortissima carica liberatoria e di grande significato antropologico) consistono nel rovesciamento di gerarchie e valori stabiliti a livello politico, sociale e lessicale, che viene attuato esattamente con l’utilizzo di termini osceni, scurrili, scatologici . Scusate l’excursus critico-letterario, ma tutto questo per dire: non si possono invitare dei comici e pretendere correttezza formale. Se c’è stato un errore degli organizzatori , forse è stato solo questo.
La verità è che il gruppo dirigente del PD non aspettava altro che l’occasione per troncare con Di Pietro, così si usano le scurrilità dette da una comica coraggiosa per gettare fango su una manifestazione civilissima e più che necessaria e per rompere un’alleanza che avrebbe, forse, potuto salvare questa specie di partito dalla sua profonda inettitudine. Piddì significa per me P.D.I. ( Partito Degli Inetti). Non so se avrò il coraggio di votarlo ancora.
Al di là di ogni considerazione politica, devo purtroppo confermare per mia esperienza diretta che "La Repubblica" segue sotto sotto una politica militarmente filo-veltroniana, che ai lettori viene celata. Poiché in questa fase c'èra una forte tensione e rivalità fra IDV e Veltroni, il giornale ha accompagnato Veltroni nel suo abile e veloce approfittare fino in fondo dello scivolone di (Guzzanti-Grillo e quindi di) Di Pietro, per schiacciare Idv sui "girotondi" e questi ultimi su una immagine di "estremismo".
Purtroppo in Italia i problemi dell'informazione non sono solo le TV di berlusconi; La Repubblica ha un quasi monopolio nel dibattito politico di sinistra: e lo usa fino in fondo per manipolare la realtà. Queste cordate politico-economiche-mediatiche impediscono sia una piena e libera informazione sia l'emergere di novità, di outsiders, di concorrenza nel sistema politico (e + in generale nel sistema di potere) italiano.
Sono un pò sconcertato, dai 2 interventi di Piergiorgio sul Day After:
Quello delle 6:32 mostra una certa sudditanza psicologica nei confronti di oulter, stigmatizzando la manifestazione e prendendone le distanze.
Quello delle 8:13 in parte contraddice il primo riportandoci alla questione dell' informazione pilotata.
Primo: come ha detto Isabella non confondiamo i comici coi politici, e non gettiamo ombre su IDV
Secondo: le indormazioni su IDV si leggono su http://italiadeivalori.antoniodipietro.com:80/articoli/politica/sequestro_di_funzioni_parlamen.php
Non su la Repubblica, il Tg1 o il Tg5 e compagnia bella.
Su tale pagina ci sono anche i video degli interventi "controversi", ognuno giudichi da se.
Non mi risulta che Grillo, Guzzanti, Travaglio, ecc. siano dirigenti di IDV.
...ma se hanno chiesto di parlare, avrebbero dovuto censurarli? probabilmente nel PD l' avrebbero fatto, ma la democrazia è altra cosa.
Non confondiamo quindi le cose, e lasciamo perdere i giornali e i telegiornali.
Io stò attuando da molto tempo lo sciopero dell' informazione pilotata: ovvero attingere solo ai siti internet istituzionali e a quelli dei partiti. Ed ascoltare solo ed esclusivamente dalle vive voci dei protagonisti.
Lascia perdere uolter, caro piergiorgio, secondo la mia proposta di legge che ti ho inviato, ed alla quale non hai ancora risposto, il tuo uolter sarebbe già in pensione, a fare il militante di base.
Concludo riportando una corrispondenza diretta con il nostro Antonio Di Pietro: a seguito della mia una mail di apprezzamento a lui indirizzata, a proposito del suo intervemto in parlamento in occasione dell' interrogazione parlamentare di IDV sulle Intercettazioni, ascoltata in diretta radiofonica su GRPR, ho ricevuto una mail di ringraziamento da parte dello stesso Di Pietro.
Ho subito colto l' occasione per "rilanciare"... (così chiarisco amche con voi anche la mia posizione)
Questo il testo della mail che glio ho inviato ieri:
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Comprendo perfettamente che per uno come Lei è umanamente impossibile entrare nel merito delle singole mail e delle singole proposte dei tanti interlocutori che le scrivono.
Rimango tuttavia un inguaribile ottimista, rispetto al fatto che lei possa leggere e rispondermi punto per punto e quindi pongo alcune questioni specifiche:
1) i suoi capigruppo non mi hanno ancora risposto riguardo alla mia proposta "ERODERE LA CASTA" ovvero introduzione di una anzianità di servizio, e messa a riposo per politici di luongo corso, norma per il "ricambio" fisiologico della classe dirigente, e per evitare di avere tanti Andreotti in Parlamento per 60 anni. riporto qui la mia bozza di proposta di legge, in un unico semplice articolo:
Non può più ricoprire alcun incarico di partito, ne politico nella pubblica amministrazione, chi ha ricoperto già in passato cariche o incarichi politici, per la durata complessiva di 25 anni. Dopo quel limite si può solo tornare a fare militanza di base, si è ineleggibili, e non si possono assumero incarichi politici nella PA. Nel computo dei 25 anni, vengono inclusi le cariche elettive (dal parlamentare al consigliere di circoscrizione, comunale, provinciale, regionale, e sue emanazoni come comunita montane, ambiti territoriali, consorzi di bonifica, ecc.) e nominative in caso di partecipazione non elettiva (assessori, sottosegretari, consulenti, vice-ministri, portaborse, ecc.)
Se poi gli anni non sono 25 ma 30 poco male, il concetto che deve passare è che l' appartenenza alla casta non è a vita, e che deve essere fisiologico il ricambio, come avviene in tutte le attività umane. A quel punto ci sarà automaticamente spazio anche per le persone competenti e qualificate della societa civile, e la casta comincerà ad erodersi da sola.
2) Sono rammaricato, perchè per questa legislatura, non posso annoverarmi fra i suoi elettori, a causa del vostro accordo/coinvolgimento elettorale con il PD, partito totalmente "non credibile" e "non compatibile" con quanto IDV sta sostenendo, come poi si è chiaramente visto dopo le elezioni. Senza tale accordo elettorale Idv avrebbe avuto conferma del mio voto già espresso in suo favore nel 2006, ed assieme al mio IDV avrebbe raccolto quello di una parte importante dei quasi 12.000.000 di elettori che come me si sono astenuti (non-votanti, bianche, nulle) alle ultime elezioni.
3) Ho paura che la campagna ostile di disinformazione, che sta scatenando nei tuoi confronti il PDL, con l' acquiescenza del PD, coinvolto anche lui fino al collo con i poteri forti, ed altra faccia della stessa medaglia, possa distorcere e squalificare la tua meritoria ed ammirevole azione... mi permetto quindi di suggerire di evitare azioni o discorsi un po troppo "sopra le righe" che prestino il destro a campagne di aggressione dei mass-media nei tuoi confronti, come in passato avveniva nei confronti di Bossi e Bertinotti, grilli parlanti da schiacciare e da sputtanare presso la pubblica opinione. Molto meglio il "fare" silenzioso, competente e intelligente: un tecnico della legge come Lei, sicuramente riesce ad agire con molta più scaltrezza, facendo passare provvedimenti semplici, incisivi ed efficaci, e non eclatanti riforme che generano ogni volta un vespaio. Della serie la PA ha bisogno degli strumenti per lavorare, non di una riforma generale che rivoluziona tutto ogni volta che cambia un governo.
Cordiali saluti e vivi incoraggiamenti.
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Invito tutti a leggere sul sito di Repubblica l'ulteriore avventura del peronista con la pulzella Virginia Sanjust.
Questo è il teesto della lettera che ho inviato a Repubblica
Caro direttore,
gli errori di Piazza Navona, e la successiva valanga di critiche hanno chiuso i “girotondi” e l’IDV nell’angolo dell’“estremismo” massimalista. Lei stesso ha criticato il “crescendo da corrida… che mescola accuse a Napoletano e al PD… la denuncia antipolitica grillina che [li] vuole tutti uguali… e tutti insieme… un “comitati d’affari”.
In questa fase di evidente difficoltà dell’IDV, mi sia consentito - controcorrente - di riconoscere loro qualche ragione. Non è forse vero che sempre, dove va in crisi la democrazia, i democratici sono i primi responsabili – gli “altri” semplicemente ne approfittano?
Il dialogo fra PD e governo non è mai decollato, ed è stato “pagato” dal P.D. nei sondaggi. Non credo che il problema fosse il dialogo in se, o i toni civili usati da Veltroni: questo è il bagaglio tipico di ogni “Uomo di Pace”. Il problema è che per dialogare ci vuole una identità: e il PD non ha dimostrato di averla, sul terreno della democrazia. In queste condizioni, il dialogo istituzionale scade a trattativa su qualche posto in RAI o nelle Commissioni Parlamentari.
Dopo aver denunciato nel 2007 la “crisi democratica” in atto, Veltroni è rimasto ancorato alle (tre) minime proposte avanzate durante le “primarie”. La prima - riguarda la “messa in sicurezza della nostra Costituzione - è: alzare il quorum per le modifiche al Titolo I della Costituzione: ma il Titolo I contiene i principi fondanti della nostra repubblica che la Corte Costituzionale ha dichiarato “immodificabili”! La seconda – monocameralismo e modifica dei regolamenti parlamentari per accrescere i poteri di decisione del governo - va bene per la governabilità, ma non è certo una risposta alla crisi dell’autonomia del Parlamento rispetto all’esecutivo (Dahrendorf), aggravatasi nel 2006 con la soppressione del voto di preferenza. La terza è il ritorno al sistema elettorale maggioritario senza contrappesi, che tanta instabilità democratica ha generato nel 1994-2006. Con questo povero bagaglio, il PD non è in grado di incalzare Berlusconi sulle istituzioni.
Per esempio. Sulla messa in sicurezza della Costituzione, il PD potrebbe proporre al centrodestra di alzare i quorum per le modifiche di tutta la Costituzione (soprattutto se nel 2009 si torna al maggioritario). Potrebbe proporre di sanare la svista del Costituente che impedisce alla Corte Costituzionale di valutare l’ammissibilità dei referendum costituzionali. Per aggiornare la Costituzione, il PD potrebbe proporre una norma sull’indipendenza delle Autorità Garanti. Per attuare la Costituzione, il PD potrebbe incalzare il centrodestra sull’Art.49 (primarie; democrazia nei partiti), sull’Art.97 (terzietà della P.A., carriere in base al merito; accesso tramite concorsi regolari), sull’autonomia della RAI dalla politica. Persino: incentivare i grandi giornali ad accogliere più contributi “esterni” (sull’esempio anglosassone). A protezione dei diritti civili, dopo le sentenze sui pestaggi del G8 di Genova, potrebbe proporre il numero identificativo sul casco dei poliziotti, il divieto di impedire riprese e foto. E tralascio le questioni relative all’indipendenza della magistratura, alla democrazia interna del PD, al rapporto fra politica e amministrazione.
Non sarà che il declino italiano c’entra qualcosa con la crisi democratica e la cattiva governance? E allora, caro direttore, se crede sottolinei pure le differenze fra Berlusconi e i “nostri”. Ma lasci a me reagire in maniera diversa. Anche se sono in politica da meno di un anno, come membro del partito democratico chiedo scusa a tutti gli italiani per tutte le volte che il mio partito non ha difeso la democrazia, non ha provato a ripararla, non si è sforzato di attuare o proteggere la Costituzione, di ampliare la libertà di ciascuno.
PierGiorgio Gawronski
Membro della Direzione Nazionale del Partito Democratico
Piergiorgio, condivido la tua lettera a Mauro sulle responsabilità del PDI (scusate ormai lo chiamo così: I come Inetto) , anche se i miei toni sono molto meno moderati tuo, io non riesco proprio a contenermi!
Di oggi la notizia dell’ennesimo scandalo, dell’ennesimo abuso di cui la classe politica, stavolta con l'aggravante che è pure di sinistra, si rende colpevole. Ma di chi ci possiamo fidare?
Adesso Veltroni invece di affrontare i nodi politici interni al PDI - più che irrisolti, negati a priori - punta sul problema dei salari. Il che è giusto, ma... scusate, a me non sembra che una cosa escluda l’altra. Non è che se si affrontano i problemi interni al partito (se così si può definire), se si fa autocritica, se si cercano soluzioni e un' identità, non sia possibile occuparsi di salari, inflazione, sicurezza etc etc. etc. .. Sarà..., ma questa mossa mi sa tanto di diversivo per non affrontare il vuoto pneumatico del PDI. Ancora una volta un espediente comunicativo. E basta co’ ‘sta retorica vuota!!
Intanto le correnti interne (negarle non serve a niente perchè ci sono!!) e le iniziative divergenti si moltiplicano, D’Alema fa i sui bravi seminari e così via. Contento lui!
Oggi è 14 luglio, scusate, so che non c'entra molto , ma io, ogni anno sento il dovere di commemorare questa data, sin da quando, ancora bambina (forse un po’strana per la mia età), mi innamorai, e letteralmente, del pensiero illuminista. Poi ho letto, studiato, apprezzato altre cose, ma il mio interesse, la mia passione per la politica sono dovuti a questo mio primo amore.
Ma avete mai pensato quanto attuali e necessari siano ancora oggi i principi della rivoluzione francese?
Libertà, uguaglianza, fraternità.
E Voltaire e la tolleranza, e Montesquieu e la separazione dei poteri (che oggi dà tanto fastidio a qualcuno, anche se è alla base di ogni possibile democrazia), etc. etc., dove li mettiamo? Mutatis mutandis c’è ancora bisogno bisogno di loro. Duecento e passa anni dopo.
Sappiamo come reagirono i francesi nel 1789.
Ma noi ora che dobbiamo fare? Noi che chances abbiamo oggi? Oggi che l’uguaglianza (rispetto alle opportunità e davanti alla legge) pare non vada più di moda in questo paese, oggi che la fraternità, che ora chiamiamo solidarietà, si sta pericolosamente allontanando, ora che la libertà di espressione viene messa sotto i piedi, denigrando i pochi superstiti che ancora si sforzano di dire la verità. Perché oggi, in Italia, non viene censurato chi si rende colpevole di enormi soprusi, ma coloro che ne denunciano le malefatte, confondendo – artatamente - la legalità e la giustizia con il giustizialismo.
Per me, il 14 luglio, rappresenta il ricordo di una giornata indimenticabile: la mia laurea!
A due anni da quel giorno, sono successe molte cose importanti nella mia vita: la vincita del concorso di dottorato, il mio cagnolino, e infine il nascente impegno politico insieme a PierGiorgio. Quest'ultima esperienza mi ha permesso di guardare alla realtà in modo diverso; mi ha resa più forte nei confronti di chi è sempre pronto ad abbatterti, decostruendo - senza scrupolo alcuno - ogni tua iniziativa, ogni tuo progetto, ogni tuo desiderio, che il più delle volte resta chiuso in un cassetto. Gli ideali che ricordava Isabella - di cui stimo acume e sensibilità intellettuale - dovrebbero costituire gli unici presupposti su cui fondare una società vera, libera, in cui la "vox populi" non resti semplicemente una definizione stampata sulle pagine di un qualsivòglia vocabolario di latino, ma la forza creatrice del pensiero di ogni singolo individuo, senza distinzioni nè di ceto sociale, razza, o religione.
Non so voi, ma io sono sempre più arrabbiata, delusa; il Governo propone leggi assurde, il Ministro dell'economia - definito "mani di forbici" - non fa altro che tagliare gli stipendi di noi comuni mortali, dimenticandosi di alleggerire i portafogli dei parlamentari. Le Università e le scuole, a causa dell'incompetenza degli "addetti ai lavori", sono costrette a vedersi ridurre fondi per la ricerca e personale docente. Ma insomma, è una vergogna! Di Pietro&Co fanno bene a manifestare, ma non so fino a che punto le parole, i manifesti, e la satira pungente contro la politica attuale possano risolvere realmente la situazione. Servirebbe un miracolo, oppure la caduta "libera" del Governo. O forse l'unione di tutti noi, consapevoli che - sebbene a piccoli passi - la storia, le idee, gli uomini cambiano (e non sempre nel peggiore dei modi).
In questo giorno, voglio pensare positivo, e augurare a me, a PierGiorgio, a Isabella, a tutti coloro che stanno spendendo le proprie energie per l'associazione, un buon 14 luglio, un giorno che anche in Italia acquista un sapore squisitamente francese. VIVE l'Italia, e chi ha il coraggio di cambiare!
Silvia C.
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