sabato 15 marzo 2008

Tibet free!

Domani 16 Marzo manifestazioni in tutta Italia per il Tibet. A Roma: ore 16 in L.go Ecuador, di fronte all'Ambasciata cinese.
Ho la sensazione che in ogni stato democratico la Costituzione dovrebbe prevedere una procedura (non facile) per la secessione.

10 commenti:

Amerigo Rutigliano ha detto...

Il Presidente dei giochi olimpici dichiara che è assolutamente inutile boicottare le olimpiadi di Pechino perchè tale iniziativa danneggerebbe anche le molte nazioni che partecipano ai giochi.

Non è più il Nord America la terra di frontiera ma la Cina e l'India. Il sistema capitalistico è lì e non sarà il popolo tibetano pur con tutte le sue giuste rivendicazioni a bloccare tale sistema; rammentarsi che il governo Prodi vietò la visita ufficiale del Dalai Lama in Italia.

dispiace ma questa è la realtà, naturalmente occorre far sentire la nostra protesta e per questo vi invito a partecipare alla manifestazione di domani presso l'Ambasciata Cinese.
amerigorutigliano.ilcannocchiale.it

Carlo ha detto...

Caro Piergiorgio Tibet free non è un parola d'ordine che mi soddisfa. Leggendo l'articolo di Limes, il cui link si può trovare sul quotidiano La Repubblica traspare certo il tentativo di colonizzare la "regione autonoma del Tibet" da parte dei cinesi. Bisogna naturalmente condannare la repressione, chiedere il rilascio degli arrestati, la possibilità di riunirsi e manifestare ecc. Ma da quello che emerge ci sono degli aspetti che vanno chiariti : 1) Che cosa è successo realmente a Lhasa? Sembra che siano stati attaccati e uccisi dai manifestanti anche persone di etnia cinese. Io voglio vederci più chiaro. 2) La richiesta di autodeterminazione (o di maggiore autonomia?) di per sé non dice nulla sui criteri di organizzazione interna di una zona geografica. Che cosa vogliono le forze di opposizione al regime cinese? Vorrei capirlo. Da un'intervista (rintracciabile dal sito radicalparty.org) ad un esponente del governo in esilio non si capisce molto bene. Soprattutto sembra che la questione della separazione tra politico e religioso sia una istanza di minoranza. Questo è importante perché nel buddismo tibetano il criterio di legittimazione del potere non è di tipo democratico. Il Dalai Lama in poche parole non è eletto democraticamente dalla comunità. Quindi da un lato c'è l'esigenza di condannare l'attività delle autorità cinesi e dall'altro di comprendere dove si posiziona il fronte dell'opposizione. Se al regime cinese in Tibet si sostituisce uno stato teocratico non mi pare un gran passo in avanti.

Carlo Lavalle

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Credo che il boicottaggio dei giochi olimpici sia l'ultima arma, che vada usata solo in caso estremo, e brandita per frenaare la durezza della repressione cinese.

Tibet free forse è troppo, ma autonomo sì. Il problema è che nel Tibet i cinesi hanno tentato di cancellare l'identità di un popolo, la lingua, la cultura... e la libertà di espressione, di autogoverno. Neanche il papa è eletto democraticamente in senso pieno, e i rischi di teocrazia buddista, secondo me, non giustificano la brutale occupazione cinese.

Carlo ha detto...

Caro Piergiorgio, non metto in discussione la repulsa verso ogni forma di occupazione (militare) brutale o illuminata che sia. Ribadisco il no alla repressione, il si al rispetto del diritto di manifestazione e di riunione ecc. Tuttavia questo non significa chiudere gli occhi sugli obbiettivi che si pone il movimento di opposizione. Che cosa vogliono instaurare in Tibet le forze antitetiche al regime cinese? L'indipendenza o l'autonomia? Sostenere l'uno o l'altro obbiettivo non è indifferente sotto il profilo storico. Guardiamo alla Jugoslavia. Personalmente non sono stato per niente convinto del processo di dissoluzione in nome dell'indipendenza e della separazione. Questo ha posto in primo piano l'elemento nazionalistico ed etnico a discapito dell'elemento di convivenza fra i popoli che avrebbe potuto essere salvaguardato in un quadro di Jugoslavia riformata in senso democratico.
Ma ancora più importante : che tipo di regime intendono instaurare? Tu hai citato il caso della Chiesa. Si può dire che lo Stato del Vaticano non sia autodeterminato? Nondimeno i criteri di organizzazione interna a questa realtà politica non possono essere definiti democratici. Io sono per l'auto-governo democratico della società e la separazione o l'autonomia in quanto tale non sono garanzia di questo. Perciò invito a non sposare in modo acritico la causa tibetana come la questione palestinese che con l'emergere di correnti non proprio democratiche rispetto ai fini politici si è assai complicata.

Carlo Lavalle

Marco Wong ha detto...

il boicottaggio delle Olimpiadi non serve ad altro che alle coscienze di chi lo propone, è stato così per le Olimpiadi di Mosca nel 1980 (quando l'Italia boicottò le Olipiadi ma gli atleti italiani non militari gareggiavano comunque con le insegne del CIO), analogamente con quelle di Los Angeles 1984 ed in misura minore per Seul 1988.
Manco il Dalai Lama esorta il boicottaggio delle Olimpiadi, anche a lui conviene il contrario e cioè che vi sia maggior attenzione mediatica sulla Cina e quindi sul Tibet.

E sempre il Dalai Lama ufficialmente non rivendica l'indipendenza ma una maggior autonomia, che, teoricamente, già esiste, in quanto il Tibet è considerato una provincia a statuto speciale.
Evidentemente tutto ciò non è sufficiente, come dimostrano questi disordini.

Quindi, forse più che "Tibet Free", sarebbero più utili cambiamenti che assicurino una considerazione maggiore delle specificità tibetane, della loro cultura e della loro identità.

gianmario ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
gianmario ha detto...
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gianmario ha detto...

a pechino ci si deve andare
a pechino si deve parlare
il nostro ambasciatore dovrà intervenire un giorno sì e l'altro pure spiegando ai cinesi e al mondo il modello europeo
l'integrazione di tanti popoli
le autonomie locali
il rispetto reciproco
i programmi erasmus e socrates
il mercato comune
la libertà di spostamento
la democrazia

penso che ne avranno a male
ma dovranno essere loro a boicottare la nostra partecipazione
perchè noi si va
e si parla
liberamente

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Manifestazione per il Tibet.
Il Riformista e Radio Radicale ti invitano Mercoledì 19 marzo ’08 dalle 16.30 a Campo de’ Fiori

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Questa è la petizione per chiedere il rispetto dei diritti dei tibetani.
Per firmarla basta collegarsi all'indirizzo che trovate sotto.

Please, do consider signing the following petition - asking the Chinese government (1) to respect human rights in their response to the protests in Tibet, and

(2) to address the concerns of all Tibetans by opening meaningful dialogue with the Dalai Lama

http://www.avaaz.org/en/tibet_end_the_violence
Best regards