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Obama Barak dovrà guidare gli USA; e dovrà guidare il mondo. Negli USA, Obama è soprattutto la speranza di un riequilibrio sociale, una economia sostenibile, un governo onesto (video). Per noi è la speranza di un governo della globalizzazione.
Politicamente, Obama non potrà esibire (e non dovrà cercare) risultati rapidi ed eclatanti. Perché negli ultimi otto anni gli USA si sono indeboliti, e i problemi globali si sono aggravati: come in una partita a scacchi, quando la tua posizione è debole, prima di lanciarti all'attacco devi consolidarla gradualmente, con un lavoro oscuro.
Questo è un sintetico bilancio di Gorge W. Bush. L’esercito USA si consuma da anni in Iraq, mentre AL Qaeda si riorganizza in Afghanistan. Il debito pubblico USA è salito dal 57% al 69% del PIL; lo Stato americano ha meno risorse. L’economia USA si è indebolita: lo Stato americano ha basi meno solide per estrarne risorse per le sue politiche globali. Gli squilibri sociali USA sono peggiorati: lo stato deve impiegare risorse per rilanciare un minimo di welfare. La reputazione americana nel mondo è crollata (si pensi alle torture di Abu Ghrabi): è più difficile per un presidente USA ottenere alleanze, appoggi internazionali. Ecc. ecc. (Una sintesi critica dei primi sei anni dell’Amministrazione Bush qui).
Politicamente, Obama non potrà esibire (e non dovrà cercare) risultati rapidi ed eclatanti. Perché negli ultimi otto anni gli USA si sono indeboliti, e i problemi globali si sono aggravati: come in una partita a scacchi, quando la tua posizione è debole, prima di lanciarti all'attacco devi consolidarla gradualmente, con un lavoro oscuro.
Questo è un sintetico bilancio di Gorge W. Bush. L’esercito USA si consuma da anni in Iraq, mentre AL Qaeda si riorganizza in Afghanistan. Il debito pubblico USA è salito dal 57% al 69% del PIL; lo Stato americano ha meno risorse. L’economia USA si è indebolita: lo Stato americano ha basi meno solide per estrarne risorse per le sue politiche globali. Gli squilibri sociali USA sono peggiorati: lo stato deve impiegare risorse per rilanciare un minimo di welfare. La reputazione americana nel mondo è crollata (si pensi alle torture di Abu Ghrabi): è più difficile per un presidente USA ottenere alleanze, appoggi internazionali. Ecc. ecc. (Una sintesi critica dei primi sei anni dell’Amministrazione Bush qui).
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Intanto, i problemi globali si sono aggravati. Il pianeta ha continuato a riscaldarsi. Le foreste, le specie animali e vegetali, hanno continuato a sparire. La finanza internazionale è diventata più fragile. La povertà globale ha smesso di ridursi. La proliferazione nucleare ha ripreso vigore. Le Nazioni Unite sono sempre meno capaci di difendere la pace. Il WTO non riesce più a difendere la libertà dei commerci. Ecc. ecc. Insomma, tutta l'infrastruttura istituzionale creata da Roosevelt e Churchill per impedire un'altra catastrofe globale (come quella del 1929-45) mostra crepe ovunque.
Obama potrà provare a invertire i trend globali negativi. Forza Obama! Non voglio neanche pensare che perda.
Obama potrà provare a invertire i trend globali negativi. Forza Obama! Non voglio neanche pensare che perda.
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Ps: Il giorno dopo: un po' di commenti!!
Quelli che hanno fatto vincere Obama di Maurizio Molinari. La vittoria delle idee intervista con E.J. Dionne Può Obama lanciare un New Deal? di Angel J. Ubide Obama e i dubbi del Vaticano di Massimo Franco. Obama e la Germania: gli scomodi amanti di Veronica De Romanis Il caso americano e l’origine della crisi colloquio con Allen Sinai. Caro Sinai, la crisi viene da lontano la risposta di Paolo Savona.
3 commenti:
la candidatura di Obama è la manifestazione di vitalità del sistema americano, ed anche una dimostrazione della validità del sistema delle primarie.
Chi prima di queste avrebbe scommesso su Obama vittorioso su Hillary Clinton, o su McCain candidato del fronte repubblicano?
Ha vinto il coraggio di un uomo.
Nel colore della sua pelle risplende la vita di chi ha lottato contro le discriminazioni, i pregiudizi, e le ingiustizie sociali. Ha vinto Obama. E con lui, tutti coloro che hanno la forza di portare avanti le proprie idee, nel rispetto delle diversità biologiche e culturali dell'altro. Ma soprattutto, nel rispetto della vita. Che deve essere bella e uguale per tutti.
Silvia C.
Berlusconi ha chiamato Obama "un tipo abbronzato". Certo, scherzava: niente di grave. Però il ns Presidente del Consiglio dovrebbe capire che quello scherzo non è divertente. Dovrebbe inoltre capire che lui Obama non lo conosce, quindi non ha la confidenza per permettersi battute personali.
Perciò migliaia di italiani hanno invaso il sito del NYT per scusarsi:
http://thecaucus.blogs.nytimes.com/2008/11/06/berlusconi-under-fire-for-obama-joke/?scp=1&sq=berlusconi&st=cse&apage=46#comments
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