mercoledì 17 ottobre 2007

Perché non eravamo presenti in molti collegi

Il sondaggio sulla "democraticità" delle primarie, qui a fianco, si avvia alla conclusione. Per quanto piccolo il campione, i risultati sono impressionanti: circa il 94% pensava - ancora prima del voto - che le primarie non erano elezioni democratiche! Veltroni dovrebbe tenere questo punto di vista in considerazione nel momento in cui organizza le regole del PD.
Riassumo qui i motivi per cui le primarie sono state elezioni (non) democratiche. Con una avvertenza: se anche le elezioni fossero state pienamente democratiche, non credo che stavolta avrei mai potuto vincerle. (Quindi per me non cambia molto.)
Elezioni Democratiche?
1) Fra Veltroni, Bindi, e Letta è stata battaglia vera. E con possibilità di comunicare agli elettori il loro messaggio, per tutti e tre.
2) E' la prima volta che un partito in Italia fa delle elezioni aperte a tutti i cittadini per scegliere il proprio leader: questo potrebbe spingere gli altri partiti ad aprirsi ad una qualche democrazia interna. E' un passo avanti, perché passa il principio delle primarie.
Elezioni Non Democratiche?
Solo candidati appartenenti alla nomenclatura al potere da vent'anni hanno potuto partecipare davvero. Gli altri (Adinolfi e Gawronski) sono stati le "foglie di fico" di un rito democratico solo apparentemente aperto alla società civile indipendente. (Ma valeva la pena partecipare, per avviare una battaglia di democrazia, a partire dal PD).
1) Il Regolamento era anti-democratico. Non consentiva agli elettori di votare direttamente per i leader. Un meccanismo "indiretto" straordinariamente "bizantino" (Pirani) e complesso obbligava i candidati a presentare 480 liste in tutti i collegi d'Italia, da Pantelleria alla Val d'Aosta: cosa oggettivamente impossibile in Agosto + 20 gg di settembre, se non agli apparati dei partiti.
2) Il regolamento non è stato rispettato dagli stessi che lo hanno fatto, quando non conveniva loro. Gli 'arbitri' erano infatti uomini dei tre candidati dei partiti.
Un esempio è quello della "vidimazione" (verifica delle firme dei cittadini obbligatorie a sostegno delle liste e dei candidati, e timbro di visto) da parte dei consiglieri comunali e provinciali: ovviamente DS e DL, visto che è una elezione "interna" al PD. Invece, in parecchie città, i consiglieri DS e DL rifiutavano di ricevere i rappresentanti delle nostre liste indipendenti, non consentendo così la loro partecipazione alle elezioni. Negli ultimi due giorni, provocatoriamente e per disperazione, abbiamo consigliato a qualcuno dei ns rappresentanti di lista così esclusi, di provare a chiedere la vidimazione ai Consiglieri di centro-destra. Alcune nostre liste sono state salvate con questo espediente! Restano muta testimonianza dei 'niet' alla partecipazione libera emersi in tante regioni d'Italia.
Vi sono state molte altre violazioni, come le firme raccolte dagli apparati senza scrivere sui moduli per candidare chi, e poi passate dall'uno all'altro... Ho le prove scritte (denuncie ricevute per email dei giovani protagonisti di queste violazioni, pentiti). Ma lasciamo perdere...
3) Il Regolamento delle elezioni primarie prevedeva la "par condicio" fra i candidati nazionali. (Se anche non fosse stata prevista, un accesso ai media relativamente bilanciato resta una condizione decisiva per distinguere una elezione democratica da una non democratica). Ma i candidati dei partiti, di questa norma, se ne sono totalmente fregati. Un aspetto del problema è stato che tutti e tre (non solo Veltroni) si sono rifiutati di dibattere con Adinolfi e il sottoscritto. Non solo in TV. In qualunque circostanza. (Ad esempio alla festa dell'IDV due di loro avevano già confermato la loro presenza. Ma quando hanno capito che ci saremmo stati anche noi hanno dato forfait, a quanto mi disse l'on. Pedica dell'Idv). Il risultato è stato che fino agli ultimi 4 giorni della campagna, neanche uno dei 4 grandi giornali nazionali e una TV nazionale, in nessuna circostanza, aveva informato anche vagamente i propri lettori/ascoltatori della mia proposta politica. Blocco mediatico totale.
4) Le regole elettorali fortemente "maggioritarie" e non "proporzionali" per l'Assmblea Costituente rendevano improbabile l'elezione di candidati delle liste "minori".
5) Il combinato del blocco mediatico, della brevità dei tempi per formare le liste, del regolamento, e della sua interpretazione di parte, portavano ad un azzeramento a priori della credibilità competitiva della mia candidatura nazionale, con il risultato che molti candidati locali si scoraggiavano e passavano armi e bagagli a Veltroni o Letta. Aggravando le nostre difficoltà di presentare liste di candidati in tutta Italia.
Ho voluto lasciare per futura memoria queste brevi descrizioni dei problemi di democrazia delle 'primarie', per chiarire con quali meccanismi la "casta" diventa immutabile, la democrazia si svuota; e perché l'Italia viene classificato "paese semi-libero" da Freedom House. Inoltre, spero che le prossime primarie siano organizzate in modo diverso. Mi scuso per l'argomento noioso e deprimente: da oggi se volete parliamo d'altro. Pensiamo positivo! Perché - lo ripeto ancora una volta - non dobbiamo sorprenderci di tuto questo, ma serenamente e tenacemente dare battaglia, con le nostre ragioni e la nostra lealtà, senza preoccuparci troppo se vinceremo o no. Facciamolo e basta, perché va fatto.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Ma perchè nessuno ha parlato di tutto ciò? anche Repubblica, che pure ha presentato un interessante serie di domande a tutti i candidati, non ha scritto nulla sulla scarsa democraticità delle elezioni. Questo mi sembra un punto su cui riflettere perchè se non si ha in qualche modo esposizione mediatica sarà difficile incidere qualcosa.
altra cosa che mi ha meravigliato, andando in un circolo arci per votare, è la totale "fedeltà alla linea" di certi militanti di sinistra. Anche i più giovani, non coglievano le critiche che facevo sulla democraticità delle elezioni. come far passare certi "concetti" nelle teste di tante persone?

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Eh. Come far passare certi concetti...

Lavorando assieme.

E cercando di mantenersi il più possibile puri, in una situazione dove le regole del gioco non ti consentono di partecipare seriamente restando completamente pulito...un bel rebus!

Quanto al blocco mediatico (La Repubblica assoluta protagonista), è un problema che avremo anche in futuro, e per questo la ns riflessione strategica (in vista del 10 novembre) investe oggi anche quell'aspetto. Che poi sarà una delle prime riforme di liberalizzazione da fare, quando conteremo qualcosa.

Quanto alla gente che non si rende conto: la gente è ancora convinta di trovarsi in una democrazia funzionante. E attribuisce il proprio malessere a tutto fuorché alla mancanza di vera democrazia...

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Eh. Come far passare certi concetti...

Lavorando assieme.

E cercando di mantenersi il più possibile puri, in una situazione dove le regole del gioco non ti consentono di partecipare seriamente restando completamente pulito...un bel rebus!

Quanto al blocco mediatico (La Repubblica assoluta protagonista), è un problema che avremo anche in futuro, e per questo la ns riflessione strategica (in vista del 10 novembre) investe oggi anche quell'aspetto. Che poi sarà una delle prime riforme di liberalizzazione da fare, quando conteremo qualcosa.

Quanto alla gente che non si rende conto: la gente è ancora convinta di trovarsi in una democrazia funzionante. E attribuisce il proprio malessere a tutto fuorché alla mancanza di vera democrazia...