giovedì 16 ottobre 2008

Berlusconi e gli Aiuti di Stato


Adesso in Europa «gli aiuti di Stato che fino a ieri erano peccato sono un imperativo categorico». Lo ha detto oggi il premier Silvio Berlusconi, in conferenza stampa. Berlusconi e Tremonti trionfano. Sperano di approfittare della crisi finanziaria per tornare a politicizzare anche l’economia privata in maniera più diretta e franca. “Ti do gli aiuti di stato, se …”. Se mi piazzi il portaborse fra i tuoi dirigenti… se mi finanzi la campagna elettorale… se non mi critichi sulla stampa…

Ancora una volta, la destra si propone di rompere le regole europee di buon governo, approfittando della confusione di molti cittadini sulla differenza che c’è fra il liberismo e una sana “economia di mercato”. Insomma, prima la destra (Bush) fa i disastri, poi monta in cattedra e rivolta la frittata per togliere libertà. Ma la libertà non è non avere regole: quello è arbitrio dei potenti. La libertà si fonda sulle regole che la difendono.

Una volta erano i comunisti a chiedere gli aiuti di stato. Una miniera esauriva la sua vena? Lo Stato doveva difendere quei posti di lavoro. Le macchine da scrivere (Olivetti) diventavano obsolete a causa dei PC? Lo stato doveva “salvare” - cioè mantenere a nostre spese - l’azienda decotta. Così si ferma il progresso di una società. E si alimenta la corruzione e l’arbitrio. Almeno i comunisti, pur nel disastro morale della loro ideologia, avevano anche ideali sociali degni di rispetto.

I salvataggi bancari sono un’altra cosa - a condizione di farli sul modello inglese, dove in cambio di soldi lo stato acquista (quote di) proprietà che potrà rivendere in futuro. La destra non tenti di approfittare della situazione del tutto eccezionale generata dalla crisi per portare avanti il suo disegno semi-autoritario di svuotamento della democrazia. Veltroni e Di Pietro dicano una parola chiara.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Gli aiuti di Stato sono sempre esistiti, sia a destra che a sinistra. Il problema è che non ne hanno mai beneficiato i cittadini italiani; la parte onesta, laboriosa, e non corrotta dell'Italia. E poi, non c'è da sorprendersi se il Ministro dell'economia e Berlusconi approfittino della crisi per continuare ad alimentare i propri interessi a scapito dell'intera comunità. Qui non si è perso soltanto il senso della democrazia, è l'ideologia socialista che fa fatica ad entrare in un sistema in cui la parte debole della società, più che essere aiutata, è considerata il "ventre molle" del Paese.
Ad maiora,
Silvia C.

PierGiorgio Gawronski ha detto...

Sono daccordo. I soldi sono pochi, andrebbero concentrati sui bisogni più urgenti