martedì 28 ottobre 2008

Manifestare contro il D.L. Gelmini

Domani mattina davanti al Senato. Perché ai giovani sono state chiuse in tutti i modi possibili le porte del futuro: non era il caso di tagliare anche la scuola e l'Università

4 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè tutta questa fretta di tagliare sulla scuola? a chi bisogna dare questi soldi?

Anonimo ha detto...

tagliare sulla scuola significa mandare a casa un sacco di gente per poi doverla in qualche modo sostenere e questo produce ulteriori spese per lo stato, significa anche impoverimento di molte famiglie e di conseguenza calo dei consumi. viene valutato questo tipo di impatto?

Anonimo ha detto...

troppe persone sono contrarie a questa riforma, se dovessero restare inascoltate ci sarebbe il rischio di un'esplosione violenta.

PierGiorgio Gawronski ha detto...

L'impatto di mandare a casa i precari mentre esplode la crisi dell'economia reale è esattamente il contrario di quanto raccomandano i libri di testo di economia. Perché si taglia la "domanda aggregata" proprio nel momento in cui la domanda (la spesa dei consumatori) scende sotto il potenziale dell'apparato produttivo. Inoltre, per il futuro dell'economia, meglio pagare gente per accumulare capitale umano che lasciarla a casa a fare niente in una fase in cui sai che non troverebbe lavoro.

Quanto alla violenza, per ora c'è stata solo l'aggressione fascista plateale e isolata a Piazza Navona: speriamo che nessuno studente cada nella trappola di rispondere: Berlusconi avrebbe buon gioco a additare gli studenti come "facinorosi" e a reprimere in nome dell'ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini.

Ottima la prima domanda: A chi bisogna dare questi soldi? Mi riprometto di analizzare il bilancio dello Stato per vedere dove aumenta la spesa (visto che le tasse non scendono, il defici neppure, vuol dire che altre voci di spesa devono aumentare!)